Di un rosso vivace e molto saporito, il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio è uno dei prodotti più antichi e tipici dell’agricoltura campana tanto da essere perfino rappresentato nella scena del tradizionale presepe napoletano.
Questi particolari e gustosi pomodorini (chiamati anche "spongillo" o “PIZZUTELLO“ per il pizzo presente alla sua estremità) raggruppano vecchie cultivar e biotipi locali, la cui selezione è stata curata nei decenni dagli stessi agricoltori. Le denominazioni di tali ecotipi sono quelle popolari attribuite dagli stessi produttori locali, come "Fiaschella", "Lampadina", "Patanara", "Principe Borghese" e "Re Umberto", tradizionalmente coltivati da secoli nello stesso territorio di origine. L'area tipica di produzione e conservazione del pomodorino del piennolo coincide con l'intera estensione del complesso vulcanico del Somma-Vesuvio, includendo le sue pendici degradanti sino quasi al livello del mare.
Il colore rosso intenso, la buccia dura che conserva tutte le sostanze nutritive anche a lungo termine, il sapore fresco e acre, rendono questi pomodorini unici al mondo e impossibili da coltivare altrove. Una storia racconta, addirittura, che il colore rosso sia dovuto a piccole gocce della lava del Vesuvio che, nutrendo l’ortaggio, gli danno vita e resistenza.
Eccezionale per primi piatti raggiunge la sua massima espressione sulla pizza.